É appena uscita di casa. La nonna che ci é venuta a trovare qui nella lontana Australia é appena salita sull’aereo che la riporta nella nostra amata Sardegna, lontana dai suoi nipoti. Che difficile essere nonni e nipoti ai tempi dell’espatrio!
Siamo ormai via di casa da tantissimi anni, i miei figli non hanno mai avuto la possibilità di una vita quotidiana con i miei genitori e con quelli di mio marito. Ci penso spesso, sapete? Di quanti abbracci e baci, e dolcetti passati sottobanco li sto privando. Li vediamo una o due volte l’anno, e cerchiamo di goderci ogni attimo. Sarà abbastanza?
Mi sento sempre in colpa, sopratutto pensando a quanto io invece mi sia goduta i miei di nonni, di tutti i bei ricordi che mi legano a loro e di come mi abbiano visto crescere e diventare quella che sono.
I miei figli no. Vedersi due volte l’anno riuscirà a essere abbastanza per creare ricordi, un legame? E parlarsi tutti i giorni via Skype (santo subito), sarà sufficiente?
Questa è la vita che abbiamo scelto, questo è il nostro lavoro. Ne vale la pena?
Stasera sono cosi, con questi pensieri che mi ronzano per la testa. Sarà che sono state delle belle settimane, abbiamo fatto tante cose e i miei figli erano felicissimi. Il solo pensiero che domani mattina la cercheranno e dovrò spiegare loro che é tornata a casa sua, alla loro vita di sempre, mi mette tristezza.
Non ho mai avuto ripensamenti sulla vita che facciamo, ma da quando sono mamma mi metto più problemi e mi faccio molte domande. É giusto farli crescere lontani (fisicamente) dagli affetti? Dalla famiglia, dalle nostre radici?
Non ho una risposta oggi. Abbiamo fatto tante foto e ci siamo goduti il tempo, il sorriso dei bambini ci resterà impresso sicuramente per un po’, abbiamo creato dei ricordi e fatto il pieno d’amore fino al prossimo incontro!
É vero che la distanza non conta, che comunque ci si sente spessissimo e ormai internet ha rotto molte barriere, ma insomma, un abbraccio è un abbraccio, no?
Vero anche che non è la quantità di tempo che si passa insieme che conta, ma la qualità, e quella, ve lo posso assicurare è molto, molto alta! Ma la quotidianità non è importante? Io ho ben chiaro il ricordo di me che vado da mia nonna, mi metto ai suoi piedi e aspetto che finisca la sua telenovela preferita, per avere poi quei biscotti così buoni che comprava solo per me, e di mio nonno che mi leggeva le favole del libro con la copertina rosa, e mi insegnava a scrivere in corsivo! E l’altro nonno che mi svegliava ogni mattina dicendo frasi in sardo stretto che faticavo a capire a quell’ora! Che mi guardava e decantava la poesia che aveva scritto solo per me. O il profumo della mela cotogna cotta per “darmi energia”, diceva nonna Pina.
Questo i miei figli non lo avranno. E mi spiace davvero tanto.
Insomma il post è un po’ sconclusionato, ma così sono i miei pensieri. Sono certa che stiamo facendo del nostro meglio per dargli le migliori opportunità per il loro futuro, facciamo dei sacrifici che spero verranno ripagati, e diamo loro tutto l’affetto e l’amore che possiamo. Così fa tutta la nostra famiglia, ovunque si trovi.
Provo a dormire, chiudo gli occhi e metto il cuore in pace.
Ne vale la pena. Cresceranno sapendo di essere amati e che i nonni, anche se lontani, vogliono loro un mondo di bene.
Si. É proprio cosi.
Buonanotte figli miei.
Buon viaggio nonna, grazie di tutto. See you soon!
Nadja, Australia
Noi dopo la nostra prima bimba presi dal senso di colpa siamo tornati in Italia ma riadattarsi non è facile, sono passati due anni , avuto un altro bimbo ma abbiamo comunque Melbourne nel cuore. Chissà se faremo di nuovo questa “pazzia”!
Capisco bene. Noi ci pensiamo davvero spesso al rientro. Melbourne è una città che rimane nel cuore ❤️